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Puntura d’ape o vespa nel cane:cosa fare?

Puntura d’ape o vespa nel cane:cosa fare?

Cosa potrebbe succedere e come reagire

Api e vespe possono pungere anche il cane. A seconda del punto in cui infilano il pungiglione, il cane, oltre a sentire dolore, potrebbe avere delle reazioni molto pericolose per la sua salute.

L’ape ha un pungiglione diverso da quello della vespa. Al momento della puntura il dolore sarà minore rispetto al suo simile, ma il pungiglione sarà più difficile da estrarre perché uncinato alla punta. È importante rimuoverlo visto che anche se si stacca dall’ape, continuerà a iniettare il veleno.

La vespa invece ha un pungiglione a punta, come se fosse l’ago di una siringa, e non si stacca. Quindi fino a quanto la vespa resta sul cane avrà tutto il tempo di iniettare il suo veleno.

Dove è stato punto il cane dall’ape o dalla vespa?

Capire in quale punto il cane viene punto è importante per valutare se la sua salute è in pericolo.

Sulla zampa

La puntura di ape o vespa nella zampa del cane di solito arriva quando lui o lei si ostina a volerci giocare assieme.

Potresti sentire il cane guaire e vederlo zoppicare. Se si lecca la zampa per trovare sollievo, controlla dov’è il pungiglione.

È ancora attaccato? Prova a rimuoverlo con una pinzetta.

Di solito le punture nelle zampe non dovrebbero essere pericolose. Scrivo al condizionale perché ogni cane è diverso. Non lasciarlo da solo per qualche ora. In questo modo controllerai il suo stato di salute. Se la situazione degenera, portalo subito dal veterinario o chiamalo.

Sul labbro, zona esterna

Il cane che viene punto nella parte esterna delle labbra sentirà dolore, avrà la parte gonfia ma non ci saranno altre complicazioni a meno che non sia allergico alle punture di api e vespe.

Tampona la parte con cotone imbevuto di acqua e aceto e mettigli del ghiaccio per attenuare il gonfiore. Se preferisci, contatta il veterinario per capire se puoi fare altro o a quali sintomi stare attento.

Sul muso

Il dolore della puntura della vespa e dell’ape sul muso è più acuto rispetto a una puntura sulla zampa o sulla zona esterna delle labbra. Le probabilità che il cane venga intossicato dal veleno degli insetti è molto più alta.

Per questo se ti accorgi che è stato punto in questa zona cerca di togliere il pungiglione senza farlo spezzare e portalo subito dal veterinario. Potrebbe sopraggiungere uno shock anafilattico o delle convulsioni.

Sul naso o dentro la bocca

Sono le zone più pericolose per la sua salute del tuo cane. Una puntura di ape o vespa qui, vuol dire mettere a rischio la sua vita. Il cane potrebbe avere delle crisi respiratorie o degli edemi polmonari che non gli consentono più di respirare e di far battere in modo corretto il cuore.

Ci sono stati casi in cui gli insetti hanno punto dall’interno e invece che uscire sono andati verso gli organi interni pungendoli. Chiama il veterinario o porta il cane in ambulatorio o alla clinica, è un caso di massima urgenza.

Come reagisce il cane dopo una puntura di un’ape o vespa?

Le reazioni possono essere varie:

  • fastidio e dolore momentaneo
  • inapettenza, vomito
  • febbre, crisi epilettiche, shock anafilattico
  • crisi respiratoria
  • morte

Come si curano le punture di api o vespe

Il tipo di cura per il tuo cane per le punture di vespe o api, varia in base alla gravità della situazione. Se è stato punto sulla zampa o vicino al labbro e oltre al dolore e al gonfiore della parte non ci sono altri sintomi, un po’ di ghiaccio, un qualcosa di locale da mettere sulla puntura lo farà tornare come nuovo.

Ma se invece il cane si è sentito male o è peggiorato dopo un’apparente normalità, meno tempo passa da quando succede a quando lo vede il suo medico, meno saranno i rischi di complicanze.

In ogni caso sarà il veterinario a prescrivere una terapia adeguata.

Lo so, non è facile vedere il proprio cane stare male. Cerca di mantenere la lucidità e il sangue freddo se ti dovessi trovare in questa situazione.

Alimentazione di cane e gatto: quanto sono importanti gli omega 3 e 6?

Alimentazione di cane e gatto: quanto sono importanti gli omega 3 e 6?

L’importanza dell’equilibrio di omega 3 e 6 nel cane e nel gatto

Gli omega 3 e gli omega 6 sono degli acidi grassi insaturi utili per l’essere umano ma anche per il benessere di cane e gatto in ogni fase della loro crescita. Gli omega 3 e gli omega 6 vengono, attraverso l’alimentazione, assimilati e metabolizzati da ciascun peloso in maniera differente grazie al cibo umido e secco.

Omega 3 e 6 essenziali

I grassi insaturi omega 3 e omega 6 sono essenziali per garantire il corretto funzionamento dell’organismo del cane e del gatto. Non sono in grado di produrli da soli ma devono integrarli con l’alimentazione.

Esistono tanti tipi di omega 3 e omega 6 e la tipologia varia da cane e gatto. Non si va in farmacia a prendere un barattolo di omega 3 e omega 6 da mettere nella loro ciotola solo perché si è sentito dire che fanno bene alla loro salute.

Ci sono fasi della vita del cane e del gatto come una gravidanza, l’allattamento, le prime settimane di vita, la sterilizzazione in cui cane e gatto hanno bisogno di omega 3 e omega 6 specifici ed essenziali per questi momenti ma non per il resto della vita.

Sarà sempre il veterinario, in caso, a consigliarti la tipologia e in quali quantità dare uno o l’altro all’animale.

Gli omega 3

Gli omega 3 sono EPA, DHA, ALA. Ciascuno di essi lavora affinché la salute del cane e del gatto resti ottima.

Queste sostanze hanno una funzione antiinfiammatoria per patologie autoimmuni delle articolazioni, della cute e del pelo di cane e gatto e del loro intestino.

Abbassano il colesterolo chiamato cattivo e favoriscono la formazione di quello buono.

Gli omega 3 fanno una lavoro minuzioso su tutta la struttura cellulare del sistema nervoso e del cervello di entrambi gli animali.

Carenza di omega 3, i segni

Quando c’è carenza di omega 3 il pelo del cane e del gatto è spento, gli prude, hanno più dolori alle articolazioni, problemi alla vista e in alcuni casi possono persino stancarsi prima del previsto quando si muovono.

Gli omega 6

Dire omega 6 è un po’ riduttivo visto che è un insieme di altri 4 acidi che lavorano assieme per far salire la pressione sanguigna, tenere basso il colesterolo cattivo e per favorire l’infiammazione sana.

Ovvero quel tipo di infiammazione che protegge la parte e dice al sistema immunitario e a tutto l’organismo qui c’è qualcosa che non va, dobbiamo metterci al lavoro.

Te lo spiego con un esempio

Quando il cane o il gatto si tagliano, la parte si infiamma. In questo caso è un’infiammazione sana perché consente al sangue di affluire più copioso per portare in quel punto specifico sostanze come le piastrine che servono per cicatrizzare il punto e globuli bianchi per tenere a bada i batteri.

La cute del cane o del gatto avrà bisogno di sostanze per rigenerarsi e guarire, ed ecco che gli omega 6 favoriscono questa funzione. Quando un’infiammazione diventa patologica o deriva da una patologia il discorso cambia.

Cosa comporta la carenza di omega 6 nel cane e nel gatto?

Sembrerà strano ma il cane e il gatto possono avere una carenza di omega 3 ma non di omega 6.

La carne di cui si cibano questi due animali domestici ha al suo interno gli omega 6 perché il manzo presente nel cibo umido ha mangiato prodotti come cereali che hanno un buon dosaggio di questa sostanza e in più pascolano anche all’aperto nutrendosi con ciò che offre madre natura.

Omega 3 e omega 6, ci vuole equilibrio

Queste due sostanze lavorano dentro l’organismo del cane e del gatto in un modo che può sembrare contrastante. Infatti se una prevale sull’altra, il loro effetto benefico si annulla.

Ecco perché è importante mantenere un buon equilibrio affinché tutte le funzioni dell’organismo lavorino come se fossero degli ingranaggi ben oliati senza intoppi.

In questo caso sarà un esperto dell’alimentazione nel cane e nel gatto a suggerirti se è il caso di dare degli integratori agli animali, in quali dosi e per quanto tempo.

Come ho detto prima non basta prendere un integratore e metterlo nelle crocchette del cane o del gatto, oppure aggiungere un filo di olio di mais o di fegato di merluzzo nel cibo che prepari a casa per il cane e per il gatto solo perché l’hai letto in internet.

Ci vuole sempre il parere del veterinario perché regolare questo equilibrio nell’alimentazione non è semplice.

Riso soffiato per cani: fa bene o fa male?

Riso soffiato per cani: fa bene o fa male?

Scopri come utilizzare questo carboidrato

Tu cosa ne pensi del riso soffiato per cani? Questo ingrediente divide le persone che preparano la pappa casalinga per il proprio cane. C’è chi lo adora e chi lo ritiene un qualcosa di inutile. Capiamo cos’è il riso soffiato e se è utile al tuo amico con la coda sempre in movimento.

Cos’è il riso soffiato

Il riso soffiato per diventare leggero e poroso e aumentare il suo volume, viene schiacciato con una forte pressione.

Perché è utile al mio cane?

Nella dieta del tuo cane ci devono essere in prevalenza le proteine che derivano dalla carne e dal pesce, per avere muscoli forti, sani e le energie per muoversi. Poi a seguire i carboidrati e le fibre.

Il sistema digerente del cane non è strutturato per digerire e metabolizzare i carboidrati complessi come facciamo noi umani. Il riso soffiato è una soluzione che gli permette di introdurre dei carboidrati nella sua dieta, ma con moderazione dato che non devono superare la percentuale delle proteine.

I vantaggi del riso soffiato

Rispetto a pasta e pane, il riso soffiato ha il potere di saziare il cane con un certo anticipo rispetto a pane e pasta, perché occupa più spazio. Inoltre, il riso soffiato è più facile da digerire.

Ogni quanto dare i carboidrati

Il cane mangia 2 volte al giorno. Esclusi gli snack extra se è stato bravo in qualcosa. Nella sua ciotola per ogni pasto ci saranno proteine, carboidrati e fibre. In quali dosi? Il cane deve mangiare una quantità pari al 3% del suo peso totale.

Faccio un esempio. Il tuo cane pesa 10kg. Mangerà 300gr. di cibo diviso in 150gr. a pasto.

75Gr saranno proteine (agnello, pollo, cinghiale, pesce, uova). Gli altri 75gr saranno metà carboidrati, ovvero riso soffiato; e metà fibre ad esempio carote, zucchine, piselli o frutta. Se metti patate, riduci la quantità di riso soffiato visto che le patate sono carboidrati.

Non dimenticare che in ogni caso la quantità di carboidrati varia anche in base alla fascia d’età in cui si trova il cane, alla sua taglia, se è attivo e si muove tutto il giorno o se il massimo del suo movimento è spostare il suo cuscino sul raggio di sole in casa o in giardino, per addormentarsi non appena lo raggiunge.

Cambia se ha problemi di salute o all’apparato digerente, e qui il parere del veterinario è legge.

Come dargli il riso soffiato

Ci sono due modi: a secco o ammorbidito nell’acqua.
Il primo è elementare. Lo prendi dalla busta e lo versi nella sua ciotola con il resto del pasto.

Il secondo ha un passaggio in più: bagnarlo con acqua tiepida o con il brodo dove hai cotto le verdure o la carne.

Il mio cane mangia solo crocchette, posso dargli il riso soffiato?

Non tutti hanno la fortuna e il tempo di poter preparare qualcosa con le proprie mani per il proprio amico a quattro zampe. In questo caso le crocchette o il cibo umido vengono in soccorso e tra i più apprezzati abbiamo crocchette gusto bufalo e scatoletta gusto cinghiale.

marpet equilibria bufalo mangire secco cane

marpet equilibria cinghiale mangiare umido cane

 

 

 

 

 

Quindi se il cane è abituato a mangiare con alimenti già pronti non aggiungere riso soffiato. Ogni confezione e/o porzione è già bilanciata con tutti i nutrienti di cui il cane ha bisogno. Aggiungendo riso soffiato andresti a dargli dei carboidrati inutili per il suo organismo, anzi lo farebbero ingrassare, e non è un bene.

Il tuo cane mangia riso soffiato o non gli piace? Scrivilo nei commenti.

Olio di Neem: un aiuto dalla natura contro i parassiti

Olio di Neem: un aiuto dalla natura contro i parassiti

Caratteristiche e impiego dell’olio di Neem

La primavera è arrivata. Proliferano parassiti, batteri e funghi che tentano di attaccare la cute e il pelo del cane e del gatto. Oltre all’utilizzo dei classici antiparassitari farmaceutici per proteggerli dalle loro punture, in commercio esiste un prodotto naturale: l’olio di Neem.

Cos’è l’olio di Neem

Da qualche tempo si fa un gran parlare dell’olio di Neem per proteggere il cane e il gatto dalle punture di insetti e parassiti nocivi (zanzare, mosche, zecche, pulci e pappatacci) per la loro salute.

L’olio di Neem è un olio essenziale naturale. Si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi prodotti dall’albero Neem che si trova in India. È chiamato anche Azadirachta Indica.

In India l’albero viene considerato come una sorta di panacea per tutti i mali. Nel mondo occidentale il suo impiego è vario. Si è diffuso nel mondo della salute animale per proteggere il gatto e il cane dai parassiti e insetti in maniera del tutto naturale. Utile persino per far cicatrizzare piccole ferite. In tanti lo usano come cosmetico per lucidare il pelo.

L’ olio di Neem è impiegato anche in agricoltura per proteggere le piante, nella farmaceutica e cosmesi umana.

Come funziona l’olio di Neem

Vi sono varie scuole di pensiero sull’olio di Neem e la protezione da parassiti di cane e gatto.

Alcuni sostengono che l’olio, come antiparassitario naturale, funzioni benissimo da solo quando c’è solo un parassita da eliminare. Attenzione: uno di numero e tipologia.

Altri dicono che quando i parassiti sono tanti e lo stato di salute generale del cane o del gatto non è dei migliori, lo si può utilizzare come aggiunta all’antiparassitario classico prescritto dal veterinario.

Questo perché in caso di un attacco di più zanzare o altri parassiti, l’olio non è in grado di proteggere in maniera totale e autonoma da filaria e leishmaniosi.

Mentre l’azione combinata crea un vero e proprio scudo protettivo. Utile specie in caso di viaggi in zone dove le zanzare proliferano che è una bellezza.

Un’altra scuola di pensiero sostiene che l’olio di Neem è utile per lenire alcune infiammazioni della cute del cane e del gatto ma da solo non sarebbe in grado di contrastare un’infezione cutanea in corso.

Dato che con la salute di qualunque essere vivente non si scherza, è bene non fare di testa propria e sentire sempre il parere del veterinario. Valuterà caso per caso il prodotto migliore da utilizzare sulla cute e sul pelo del proprio cane o gatto.

Il principio attivo dell’olio di Neem

Il principio attivo dell’olio di neem è Acadiractina.

Come funziona?

L’acadiractina blocca la muta del parassita. Bloccando la muta i parassiti non avranno modo di riprodursi e di conseguenza, non ce ne saranno di nuovi che attaccheranno il cane e il gatto.

L’olio di Neem grazie al suo principio attivo, rende inappetenti i parassiti. Non avranno bisogno di attaccare l’animale per nutrirsi. Non ingerendo sostanze nutritive, non avranno la forza di riprodursi e depositare le uova sul cane e sul gatto.

Il suo tipico odore è un altro deterrente che tiene lontano i parassiti nocivi.

Oltre a tenere lontani i parassiti, l’olio di Neem idrata la cute rendendola più elastica e resistente dando persino maggiore lucidità al pelo del cane e del gatto.

Formati Olio di neem

In commercio l’olio di Neem si presenta sotto forma di: shampoo, collare, olio essenziale puro da diluire nell’acqua e poi nebulizzare, fialette spot-on.

Ciascuno di questi prodotti ha un raggio d’azione temporale ridotto rispetto ai classici antiparassitari. Affinché funzioni come si deve e garantisca una copertura protettiva, bisogna essere puntuali nel suo utilizzo.

Ad esempio una fiala spot-on di olio di neem, posizionata sul pelo dell’animale, ha una durata massima di una settimana, non di più.

Lo spray all’olio di Neem sul pelo del cane e del gatto durerà 24h e poi perderà il suo potere.

Alcuni trucchi

L’olio di Neem si può utilizzare non solo sul manto dei propri animali domestici a quattro zampe ma anche per debellare le uova dei parassiti in maniera naturale e atossica per l’uomo.

Si possono creare delle lozioni spray con 2-3 gocce di olio puro diluite nell’acqua tiepida. Si avrà un prodotto da spruzzare nelle coperte e cuscini utilizzati dal cane o nella cuccia morbida o cuscino del gatto.

Se in casa vi sono sotto vasi con acqua stagnante dove le zanzare depositano le proprie uova, alcune gocce di olio di Neem risolveranno il problema. In questo modo non verrà protetto solo il tuo animale domestico in maniera del tutto naturale ma anche tu. Nessuno in casa si gratterà più.

Utilizzi l’olio di Neem? Condividi con noi i tuoi trucchi!

Primavera: il cane può avere un’allergia?

Primavera: il cane può avere un’allergia?

Come riconoscere se il cane ha un’allergia primaverile

In questi giorni il tuo cane non fa altro che grattarsi il muso, il corpo e le zampe. E l’hai persino sentito tossire o starnutire. Ti ricordi che siamo in primavera e ti sorge un dubbio: sarà allergico a qualcosa? I cani possono esserlo? Sì.

Cos’è l’allergia?

L’allergia è il modo che ha il sistema immunitario di reagire quando un qualcosa di esterno, chiamato allergene, viene a contatto con l’organismo scatenando una reazione che può essere lieve o aggressiva. E questo accade sia nell’uomo che negli animali domestici come il cane.

I sintomi

Come le persone anche i cani, e persino i gatti, presentano dei sintomi tipici della reazione allergica che il suo organismo sta avendo per essere venuto a contatto con l’allergene. Quindi potresti notare:

  • prurito in tutto il corpo
  • perdita di pelo, zone del manto o cute lesionate dal grattare costante
  • respira con difficoltà
  • starnuti o tosse

Appena vedi che il cane non smette di grattarsi o uno di questi sintomi, contatta il veterinario.

Le cause

I motivi principali che fanno scattare l’allergia nel tuo cane possono essere legati alla primavera: pollini, piante o fiori che a contatto con il pelo fanno scattare una reazione. Pulci, zecche, punture di api, vespe, i bruchi che lo irritano con le lo zampette, acari della polvere. In alcuni casi il cane può essere persino allergico a ciò che mangia.

Come si cura?

In caso di reazione allergica, come detto poco più in alto, senti il medico del tuo cane. Durante la visita capirà a cosa è allergico il tuo cane e cosa fare per prevenire una reazione leggera o pericolosa per la sua salute.

In alcuni casi è possibile che gli faccia fare dei test allergologici cutanei non dolorosi o un prelievo di sangue. Servono per capire qual è l’antigene esatto che fa scattare la reazione allergica nel suo organismo. Così saprà quale terapia prescrivergli e come ti dovrai comportare per farlo stare bene. Ad esempio è allergico a una determinata pianta o fiore del giardino? Si potrebbe rimuovere.

Oppure il veterinario potrebbe dargli un antistaminico per l’allergia stagionale, per combattere i parassiti o una terapia da fare per un determinato periodo a seconda del tipo di allergia riscontrata. In caso di allergia a un alimento specifico ti indicherà il percorso più adatto che dovrete seguire tu e il tuo cane per capire cosa gli fa male e cosa può mangiare oppure no.

Prevenzione

Se il cane è allergico ai pollini e a tutto ciò che è legato alla primavera, è probabile che possa superare senza problemi la stagione utilizzando quanto prescritto dal veterinario o i classici antiparassitari se la sua allergia fosse dovuta a questo.

In caso di allergia agli acari della polvere, che di solito non è legata a una stagione precisa come la primavera, oltre a rimuoverla ricordati di pulire tutti i suoi oggetti con costanza. Quindi lava le sue cucce, tappetini, coperte e persino la spazzola. In questo modo i microrganismi non avranno scampo e non si depositeranno di nuovo sul pelo del tuo amore con la coda sempre in movimento.

Dopo una passeggiata è pieno di legnetti, foglie, polvere o fango? Non ti resta che scegliere se spazzolarlo o fargli un bagno per rimuovere il tutto. Lo sporco in eccesso gli irriterebbe la cute e il manto.

In ogni caso non fare mai di testa tua e senti il parere del veterinario.

Hai un cane allergico a qualcosa? Come l’hai capito e cosa fai per farlo stare bene?

Sai riconoscere se il gatto è allergico a qualcosa?

Sai riconoscere se il gatto è allergico a qualcosa?

Come riconoscere le allergie primaverili del gatto

Hai sentito uno starnuto. Hai risposto con un automatico salute! E hai appena realizzato che sei solo in casa. Tu non hai starnutito e allora chi l’ha fatto? Ti guardi attorno e vedi che il tuo gatto ne sta per fare un altro. Non sarà per caso allergico alla primavera?

Non stupirti. Gli esseri umani non sono gli unici a soffrire di un allergia in alcuni periodi dell’anno o in generale.

Cos’è l’allergia?

L’allergia è il modo che ha il sistema immunitario di reagire quando un qualcosa di esterno, chiamato allergene, viene a contatto con l’organismo scatenando una reazione che può essere lieve o aggressiva. E questo accade sia nella persona che nel comune gatto domestico.

I sintomi

Come le persone anche i gatti presentano dei sintomi tipici della reazione allergica che il suo organismo sta avendo per essere venuto a contatto con l’allergene. Quindi potresti notare:

  • arrossamento o irritazione del nasino, bocca e cute in generale
  • lacrimazione occhi
  • starnuti o tosse
  • prurito, pelle secca o squamosa, perdita di pelo
  • respira con difficoltà
  • diarrea e vomito (se ingerisce un qualcosa a cui è allergico)

Appena ti accorgi di uno o più di questi sintomi, contatta il veterinario. In alcuni casi potrebbe essere stato punto da un parassita come le pulci, ed è per questo che non smette di grattarsi in alcuni punti fino a farsi uscire il sangue.

Le cause

I motivi che possono far scattare un’allergia al gatto sono vari. I più comuni riguardano i pollini stagionali della primavera, la polvere, spray utilizzati per spazzolare il suo pelo, il cibo, il contatto con erbe o fiori che durante l’inverno non sono presenti e i famosi parassiti come zecche, pulci, zanzare.

La cura

Il veterinario saprà indicarti il modo migliore per farlo stare meglio. Se hai notato che il gatto ha avuto una reazione quando ha toccato col muso o con il corpo oppure ha ingerito un qualcosa, dillo al medico.

In questo modo sarà più facile capire a cosa è allergico il gatto o se può essere un mix di fattori e come curare l’allergia o prevenirla. Per scrupolo riferisci anche che alimento ha mangiato dato che potrebbe essere un’allergia alimentare. Una volta fatto il punto della situazione segui la cura prescritta e i consigli dati.

Prevenzione

Calma la tua ansia e non impedire al gatto di fare la sua vita. Se proprio non dovrà stare a contatto con alcune cose al di fuori della casa, il primo a riferirtelo sarà il suo medico. Ma in caso non ci fossero controindicazioni, non obbligarlo a stare dentro. Lo andresti a stressare di più. Specie se è un gatto a cui piace andare in giro per buona parte della sua giornata.

Alcune reazioni allergiche si possono prevenire

La sua allergia è data da parassiti stagionali e si può evitare con dei comuni antiparassitari? Non resta che procurarseli.  A meno che il veterinario non ne prescriva di specifici per il suo caso.

Pulisci con frequenza la sua spazzola. Alcuni microorganismi potrebbero proliferare tra i peli caduti. In questo modo quando lo andrai a spazzolare di nuovo si posizioneranno sul suo pelo.

Rientra a casa tutto sporco o pieno di polvere? Spazzolalo per rimuovere la polvere e lo sporco in eccesso che andrebbero a irritargli la cute e il manto.

Dopo gli accertamenti si scopre che è allergico al glutine o ad altre sostanze? Dovrai dargli del cibo senza glutine o quello prescritto dal veterinario.

In ogni caso non fare mai di testa tua e senti il parere del veterinario.

Il tuo gatto è allergico a qualcosa? Come l’hai capito e cosa fai per prevenirlo?

5 regole + 2 extra per conservare le crocchette del cane e del gatto

5 regole + 2 extra per conservare le crocchette del cane e del gatto

Sai come conservare al meglio le crocchette del cane e del gatto?

Ti ricordi quel bruttissimo mal di pancia che hai avuto quando hai mangiato quel bombolone alla crema conservato non si sa in quale maniera? Ecco, la stessa cosa può accadere al tuo cane o al tuo gatto quando non conservi nel modo giusto le loro crocchette. E in alcuni casi il loro malessere non si limita solo a un mal di pancia ma può diventare anche qualcosa di più serio.

Perché è importante conservare bene la pappa del cane e del gatto?

Le crocchette, come il cibo umido o l’alimentazione casalinga che dai da mangiare al tuo cane e al tuo gatto servono per avere le energie necessarie per giocare con te e per stare in salute a lungo. Ciascun tipo di cibo al suo interno ha vitamine, sali minerali, proteine, carboidrati, fibre e grassi.

Quando le crocchette, il cibo umido o quello che hai preparato tu vengono a contatto con la luce, il calore, l’ossigeno o l’umidità all’interno partono delle reazioni che sviluppano dei microrganismi tossici per la loro salute. In alcuni casi sono persino cancerogeni.

Il sapore cambia

Oltre al rischio per la loro salute, il sapore iniziale del cibo cambia. Ed ecco che il gatto o il cane lo lasciano nella ciotola e non lo mangiano più sprecandolo. La prima cosa che andrai a pensare sarà che forse c’è un problema di salute. Ma spesso, dopo la visita dal veterinario, si scopre che il loro cibo non era conservato bene e ha cambiato sapore per questo motivo. Ed ecco svelato l’arcano dell’abbandono del cibo.

Hai presente quando mangi un qualcosa ricca di burro o di olio ma in tutta probabilità non è stata conservata bene o è oltre la data di scadenza e ha un saporaccio nella tua bocca e la lasci nel piatto o la butti senza pensarci troppo?! È la stessa cosa.

Le crocchette del cane e del gatto nella composizione hanno dei grassi buoni (omega 3 e 6) per la loro salute utilizzati a volte al posto dei carboidrati, che al tempo stesso devono essere conservati in una determinata maniera per far si che non mutino e diventino un qualcosa di nocivo a contatto con calore, aria, umidità e luce. Essi sono mischiati alle proteine, fibre e quant’altro devono mangiare per avere una dieta quotidiana bilanciata.

E gli antiossidanti?

Gli antiossidanti sono delle sostanze additive al cibo inserite in fase di fabbricazione che non lo fanno deperire. E quindi non dovrebbero evitare tutto ciò? Sì, certo lo fanno. Ma l’effetto dura fino a quando non andrai ad aprire e conservare il cibo del tuo cane e del tuo gatto. Infatti con luce, aria e calore anch’essi subiscono un calo del loro potere di conservazione e preservazione del cibo.

5 regole per la conservazione delle crocchette del cane e del gatto

Ecco che a questo punto non resta che imparare le regole per conservare nel miglior modo le crocchette del cane e del gatto.

1. Mai gettare la confezione originale delle crocchette

Le aziende produttrici di crocchette per cane e gatto creano una confezione apposita per conservare e vendere il cibo secco. Ha un certo spessore utile per non far passare la luce, l’aria e il calore in modo da influenzare il meno possibile in contenuto.

Una volta che apri la confezione è meglio se:

  • tieni il cibo qua dentro e non lo trasferire in contenitori dallo spessore non idoneo.
  • una volta aperta richiudila su se stessa facendo uscire l’aria e bloccandola con delle mollette da bucato o per le confezioni di biscotti o con nastro adesivo. In questo modo nessun animaletto o parassita vi entrerà e deporrà le uova che in automatico andranno nello stomaco del cane e del gatto.
  • mettila dentro un contenitore ermetico non trasparente. I contenitori chiari in plastica che tutti abbiamo in dispensa non vanno bene perché la loro trasparenza non contrasta la luce.
  • nella confezione c’è la data di scadenza del prodotto.

2. Dove conservo il cibo

  • In una stanza dove la temperatura resti tra i 10° e i 30°.
  • Non conservarlo dove c’è troppa luce naturale e di conseguenza troppo caldo
  • No dove c’è umidità e muffa. La muffa è una spora fungina che vola e prolifera molto in fretta appena trova un terreno fertile. In caso di contatto con la pappa del cane e del gatto la infetterebbe e lo farebbe stare male. E poi neanche tu mangi la marmellata con la muffa, quindi…
  • No vicino a fonti di calore: forno, caloriferi, vetrate.
  • Sì, dentro a contenitori ermetici che lo proteggano da luce, aria, acqua e calore.

3. Troppo cibo

Fai attenzione alla quantità del cibo che acquisti. Più grande è la confezione che compri, più lunghi saranno i tempi in cui resterà aperto ed esposto. Impara a regolarti acquistando per 2 settimane o al massimo un mese.

4. Scadenza

Controlla se le crocchette che stai per dare al cane  o al gatto sono scadute oppure no. A nessuno piace mangiare un qualcosa di avariato nel tempo. Né agli umani, né agli animali.

5. Leggi l’etichetta

Nella confezione del cibo ci dovrebbe essere scritto come conservare il cibo per preservare al meglio la qualità del prodotto oltre ai dati per capire se quello che hai acquistato è un cibo di qualità o meno.

2 extra

  1. lavati le mani prima e dopo aver toccato la pappa del cane e del gatto per evitare contaminazioni.
  2. lava spesso la ciotola del cibo e dell’acqua con un sapone delicato senza un odore persistente o con l’aceto. Preferire quello di mele rispetto a quello di vino poiché l’odore è meno forte e si dissolve prima.

Ora hai capito l’importanza di conservare bene la confezione delle crocchette del cane e del gatto?!

Cane e gatto: derby tra crocchette e cibo casalingo

Cane e gatto: derby tra crocchette e cibo casalingo

Quale dei due metti nella ciotola del tuo cane e del tuo gatto?

L’alimentazione è uno dei capisaldi dello stare bene del tuo cane e del tuo gatto. E a prescindere dal fatto che tu sia del team cibo casalingo o del team crocchetta, i tuoi amici pelosi si meritano una dieta sana e bilanciata in ogni parte.

Mal di pancia o difficoltà di digerire, obesità, problemi alla cute, problemi di crescita e alle ossa a volte derivano da una dieta non bilanciata. Le carenze di vitamine e altre sostanze nutritive come: vit. D, lo zinco, la vit. E, gli acidi grassi buoni come gli omega 3, daranno al tuo gatto o al tuo cane questi e altri problemi di salute ad esempio al sistema nervoso, immunitario e all’organismo in generale.

Queste carenze sono state rilevate nell’alimentazione casalinga quando si fa di testa propria e non si chiede un consiglio a un veterinario nutrizionista; o dall’alimento già pronto ma non di qualità.

Team cibo casalingo

Chiariamo subito che con “alimentazione casalinga” non si intende mettere nella ciotola a cena al cane o al gatto, l’avanzo della tua pasta del pranzo del giorno prima. Con alimentazione casalinga per cane e gatto si intende cucinare un alimento apposta per loro, ogni giorno, stando attenti a non fargli mancare tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per stare bene. Agli animali piace il cibo casalingo. Tu sei più tranquillo perché sai con certezza cosa stai mettendo nella loro ciotola. Il che significa prendere e preparare cibo di ottima qualità, non procurarsi degli scarti e darli al cane o al gatto.

Voglio che sia chiaro che un cibo casalingo non è un cibo che gli fa male, anzi. Ma devi essere molto preciso nel seguire quanto prescritto dallo specialista per tenere in salute il tuo cane e il tuo gatto. Per farlo al meglio si dovrà tenere a mente la razza, il loro metabolismo, l’età del cane e del gatto, il peso, se ci sono o meno patologie e quanto movimento fanno.

Team crocchetta

Il cibo già pronto è comodo, lo sappiamo tutti. Apri una scatoletta o versi le crocchette e il gioco è fatto. La qualità di ciò che dai al tuo cane e al tuo gatto passa anche dal cibo secco e dal cibo umido. E per capire quale, tra tutti i cibi industriali presenti in commercio è più adatto al tuo amico pelosone, basta leggere l’etichetta.

Questo perché da prodotto a prodotto gli ingredienti e i componenti analitici cambiano. E saperla leggere per capire cosa stai dando da mangiare al tuo gatto o al tuo cane è un gesto d’amore per la loro salute. Alcuni componenti posso andare a far lavorare di più il fegato o i reni senza nutrire in maniera adeguata il tuo animale portandolo ad avere dei problemi di salute importanti.

Lascia sullo scaffale del negozio le confezioni che hanno la scritta “derivati della carne” perché la dentro la carne è solo un miraggio.

Umido o crocchette?

Per non sbagliare chiedi al tuo veterinario di fiducia. Alcuni animali abituati alla pappa che gli cucini tu con tanto amore, guardano con sospetto il cibo già pronto. Anche qui l’alimento cardine che non dovrà mancare sarà la carne o il pesce ricchi di proteine, e dovrà essere una percentuale più alta rispetto agli altri ingredienti presenti. I carboidrati come patate o riso, saranno in quantità minore rispetto alla carne perché l’apparato digerente dei tuoi animali non elabora e metabolizza i carboidrati e zuccheri come facciamo noi umani. Però un minimo di zuccheri e fibre devono ingerirli anche loro e quindi sì alla presenza di frutta e verdura all’interno della composizione.

Il cibo già pronto di alta qualità di solito è una buona soluzione perché al suo interno ha tutte le sostanze nutritive bilanciate e non rischi di far mancare qualcosa al tuo animale quando gli darai da mangiare. E poi è anche più facile da portare con voi quando andate in vacanza.

All’inizio forse dovrai provare varie marche per trovare quella che abbia i giusti nutrienti e che piaccia al tuo amico a quattro zampe. Trovato il suo preferito, non cambiare prodotto perché pensi che il cane e il gatto si stufino di mangiare sempre quel cibo. Se proprio dovesse succedere, te lo faranno capire stanne certo.

Alla fine cosa metto nella ciotola?

A seconda dello stile di vita, della salute degli animali e dei consigli del veterinario sulla loro dieta, puoi dargli una parte di cibo già pronto e una parte di quello casalingo (ti ricordo che non sono gli avanzi dei tuoi pasti). Esempio: prima di uscire di casa le crocchette e poi di sera la carne di pollo con il riso e una zucchina. Non il cibo che prepari tu più una porzione di umido tutto in un solo pasto.

Tieni presente che a ogni pasto, 2 al giorno, dovrà assumere proteine e carboidrati. Non un giorno una cosa e il giorno dopo l’altra.

Non far mai mancare al cane e al gatto l’acqua fresca e pulita. Ritira il cibo che lascia nella ciotola, sempre che lasci qualcosa. Oltre a evitare dei capricci, non ci saranno formiche in giro per casa.

E tu sei team crocchetta o team cibo casalingo?

8 tattiche per affrontare la muta del cane

8 tattiche per affrontare la muta del cane

Come gestire la muta del cane senza stress

Il cane fa la muta del pelo in inverno e in primavera. In questi due periodi si ha una perdita massiccia del pelo rispetto al resto dell’anno. Poco prima dell’inverno perderà quello estivo, più fine e fresco, per metter su quello più folto per affrontare le temperature rigide. Questo verrà poi perso con l’arrivo della primavera, quando le giornate si allungheranno. In casa ci sarà un’invasione di peli canini ma ti darò alcuni consigli su come gestire il tutto con la spazzola per il cane in una mano e quella per i tuoi vestiti nell’altra. Sarai un degno pistolero 2.0.

Una piccola modifica

Da quando i cani vivono dentro casa assieme ai loro padroni il pelo invernale ha subito una leggera modifica: in alcune razze è diventato meno folto. È dovuto al fatto che non stando più tutto il giorno fuori al freddo, non hanno bisogno di uno strato in più di protezione. Persino l’esposizione alla luce artificiale rispetto a quella naturale ha influito su questa sorta di mutazione. Però non dimenticare di proteggere il tuo cane dal freddo durante le passeggiate invernali.

Pelo indicatore della sua salute

Spazzolare il pelo durante l’anno con maggior attenzione nei periodi di muta non è un puro atto di vanità per mostrare il pelo lucido del cane. È un gesto che serve a far star bene il tuo amico a quattro zampe visto che se non lo spazzolerai, lui troverà il modo per eliminare il fastidio, ad esempio rotolandosi in una pozzanghera.

Il pelo è un indicatore della salute del tuo cane. Una perdita di pelo eccessiva, con infiammazione della cute o con una ricrescita molto lenta potrebbe essere sintomo di stress, carenza di vitamine, alimentazione sbagliata o un problema al manto o alla cute. Meglio prenotare una visita di controllo dal veterinario.

A ogni pelo la sua spazzolata

Nel periodo della muta, il pelo viene perso partendo dalla parte posteriore risalendo fino a quella anteriore. La durata e l’intensità della muta varia da razza a razza. I cani hanno tanti tipi di pelo. Chi ce l’ha corto, chi lungo, chi arricciato, chi fine e chi a doppio strato. Per semplificare le cose l’ho diviso in 2 categorie: lungo e corto.

Pelo lungo: durante la muta questo tipo di pelo si spazzola tutti i giorni, una volta al giorno. Fallo senza fretta e senza tirare o strappare quando trovi dei nodi perché faresti del male al tuo cane.

Pelo corto: si spazzola ogni due giorni sempre con delicatezza e senza fretta.

Tattiche per gestire la muta del pelo del cane

1. Alcuni tipi di manto del cane diventano più facili da spazzolare se prima ci si spruzza sopra dello shampoo secco. È utile anche quando non è indicato fargli spesso il bagno.

2. Il classico bagno con acqua e sapone che rispetti il ph del manto e della cute del cane, in questo periodo, è la soluzione migliore per quei cani che hanno una muta del pelo molto intensa o un manto difficile da gestire. Così la maggior parte dei peli caduti e le squame della cute morta andranno via senza volare per casa. Da fare una o due volte per muta.

3. Un balsamo ti aiuterà a districare meglio i nodi quando il pelo è bagnato.

4. Dopo il bagno basterà asciugarlo con l’accappatoio o un asciugamano, per togliere l’acqua in eccesso. Dopo asciugalo con il phon e spazzolalo in maniera gentile. Il tuo cagnolone te ne sarà grato. Mi raccomando usa uno shampoo specifico se ha una pelle delicata. In caso tu sia indeciso sul prodotto da utilizzare per lavare il cane, chiedi consiglio a un toelettatore per cani.

5. Ad ogni modo il cane non va spazzolato con troppa frequenza o a lungo perché potresti irritagli la cute.

6. Tieni una spazzola adesiva all’ingresso di casa per te. In questo modo prima di uscire per andare a lavoro o a fare le commissioni, eliminerai i peli posati sui vestiti.

7. Per fare in modo che in casa volino meno peli ti conviene spazzolare il cane fuori casa se ne hai la possibilità. In caso contrario, l’aspirapolvere in questo periodo sarà la tua nuova migliore amica.

8. In questo periodo il suo cuscino o la cuccia avrà peli in eccesso dove alcuni acari o parassiti faranno festa. Sfrutta la muta del cane per fare una pulizia più approfondita dei suoi posti preferiti dentro e fuori casa.

Alimentazione e muta del pelo

Se il cane non segue una dieta bilanciata mangiando prodotti con le giuste sostanze nutritive avrà una perdita di pelo che durerà tutto l’anno come se non rispettasse i periodi della muta. Il pelo del cane ha bisogno di sostanze nutritive come gli omega 3 e 6 per restare sano, lucido e morbido da coccolare e accarezzare ogni giorno. In più gli omega presenti nelle crocchette che metti nella sua ciotola sono facili da digerire e quindi persino i cani con delle intolleranze alimentari possono avere un pelo non opaco.

Durante i primi tepori e la fase della muta potrebbe avere un po’ di inappetenza. Dagli delle porzioni di cibo umido al posto di quello secco.

Un altro fattore da non tralasciare è l’acqua. Il giusto livello di idratazione giornaliera permette al pelo e all’organismo del cane di restare in salute. Non fargli mai mancare una ciotola di acqua fresca anche quando siete in giro.

E voi come affrontate il periodo della muta?

Le 3 fasi di crescita del cane

Le 3 fasi di crescita del cane

Come cambia il cane durante le fasi di crescita

La velocità con il quale si sviluppano le fasi di crescita di un cane e di conseguenza le tappe principali della sua vita, varia in base alla taglia di appartenenza. Un cane di taglia mini o piccola come il chihuahua diventerà adulto prima di un cane di taglia media come il border collie o grande come il labrador o gigante come un san bernardo.

  • Taglia piccola → adulto a 9-12 mesi
  • Taglia media → adulto a 12 – 18 mesi
  • Taglia grande → adulto a 18 – 24 mesi
  • Taglia gigante → adulto a 24 – 36 mesi

Durante la sua crescita e vita persino il suo carattere si modificherà. Fin dai primi mesi capirai che tipino sarà il tuo amico a 4 zampe.

Fasi di crescita del cane

Cucciolo

Un cane alla nascita e per le prime settimane: non sente, non vede, non si regge sulle zampette però percepisce il tatto della mamma. Le condizioni di cecità e sordità sono temporanee perché nelle settimane successive ci sarà lo sviluppo completo di tutti i suoi sensi. Già al completamento del primo mese della sua vita, il cane ci sentirà, vedrà e abbozzerà qualche movimento sulle sue zampe.

Ai due mesi fino al terzo la mamma sarà al suo fianco e il cucciolo inizierà a giocare con i giocattoli adatti. Farà il piccolo esploratore dell’ambiente attorno a lui sempre con l’aiuto della mamma. Lei gli farà capire come comportarsi davanti a certe situazioni. Ad esempio non mordere e cosa è bene e cosa è male per lui. In più imparerà a riconoscere il suo padrone e legarsi a esso.

Arriva il 4° mese. I denti diventano definitivi e non più da latte e il suo carattere è in continua evoluzione. Il cane in questa fase della sua crescita è ancora incosciente sul cosa è pericoloso o meno per lui e toccherà a te tenerlo d’occhio e in qualche modo educarlo e farglielo capire. Saprà ripagarti con tanto amore e momenti indimenticabili.

In compenso nei mesi avvenire giocherà di più con i suoi fratelli e sorelle e con te. Già in questa fase di gioco potrai capire se sarà un cane caparbio che vorrà in qualche modo avere l’ultimo abbaio, oppure sarà uno che non cercherà il conflitto e se ne starà spaparanzato da una parte in pieno relax lasciando che siano gli altri a occuparsi di tutti gli extra.

Dai 6 mesi in poi

Il cane con l’avanzare dei mesi capirà il suo ruolo nella casa dove si trova e in relazione con i cani che lo circondano (se ve ne sono). Inoltre prima dell’anno lo si può iniziare a educare sulle basi come: lo stare a cuccia, aspettare in un punto, andare da chi lo chiama, come ci si comporta davanti ad altre persone, cani e animali. In caso di aiuto o di consigli per educarlo al meglio basterà frequentare dei corsi appositi o contattare un educatore cinofilo. Alcune persone iniziano a portare il proprio cane in giro in macchina per abituarlo anche a questo.

Adulto

Fino ai due anni il suo compito è quello di esplorare e imparare il più possibile per capire come vanno le cose attorno a lui. Mostrerà il carattere e i tratti distintivi tipici della sua razza. A questa età inoltre il cane di solito viene ritenuto adulto per quasi tutte le taglie. Ha ben chiaro chi è il leader da seguire ma non disdegnerà conoscere altre persone come i tuoi amici o uscire e stare a contatto anche con altri componenti della famiglia. Alcuni preferiscono persino fare amicizia con altri cani.

Alla soglia dei tre anni saprà come affrontare ogni situazione e sarà meno scatenato rispetto a quando era cucciolo. Questa fase di solito dura fino ai 9-10 anni quando entrerà nell’età della pensione.

Anziano

Un cane di solito vive per 15 anni quando è trattato con rispetto e senza particolari stress. Ci si accorge che sta entrando nell’età della pensione, attorno ai 9-10 anni, quando diventa più posato, faticherà con le lunghe passeggiate e preferirà percorsi più brevi. In compenso aumenta la durata dei pisolini sulla propria cuccia e non gli piacerà più frequentare posti troppo affollati o stare a contatto con bambini troppo vivaci.

In alcuni casi possono sorgere patologie legate all’età come: diventare sordo, sviluppare patologie a carico delle articolazioni, diabete, ipertensione. Vorrà starsene per conto suo per quanto sarà sempre felice di saperti e averti al suo fianco perché ormai il vostro è un rapporto solido e collaudato. Per questo devi assecondarlo e non forzarlo quando non ha voglia di fare quel qualcosa che gli stai proponendo.

Alimentazione durante le fasi di crescita

Latte&pappa

Come ogni essere vivente anche il cane nelle sue varie fasi di crescita ha bisogno del nutrimento adeguato. Il cibo che mangerà da piccolo sarà il latte fino a quando non inizierà la fase dello svezzamento intorno ai 30-40 giorni di vita.

Qui alternerà per qualche settimana il latte della mamma con il cibo solido adatto per l’età. Può essere sia il cibo della mamma che uno specifico per lui. Le crocchette all’inizio si possono ammorbidire con un po’ di acqua calda. Volendo puoi provare anche con una piccola porzione di cibo morbido fatto a pezzi piccoli. Man mano che crescerà sarà lui a tagliarselo come preferisce con i suoi denti.

Umano mi brontola lo stomaco

Il cibo giusto per il tuo cane lo scegli in base al fatto che di fronte hai un animale adulto o anziano sano senza intolleranze, sedentario o che fa più passeggiate o corse al giorno per recuperare il suo giocattolo preferito. Questo perché l’apporto calorico e il bisogno di energie è differente per tutti i casi.

Per fugare ogni dubbio puoi chiedere aiuto al veterinario. In caso non ci fossero particolari problemi, prendi il cibo adatto alla sua taglia. Magari diversificando i sapori in modo da dargli una dieta variegata. Intanto sarà il primo a farti capire qual è il suo cibo preferito. L’importante è non eccedere con le porzioni facendolo diventare un cane cicciotto in sovrappeso.

Ogni fase di crescita del cane ha qualcosa di speciale che ti porterai dentro per sempre. Ti va di raccontarcela?